Epilessia a scuola

Come affrontare i casi di epilessia in classe

Recentemente la cronaca ha reso noto un caso di buone pratiche nella scuola primaria legate ad un bambino che soffre di epilessia. Ma noi maestre come dovremmo comportarci per affrontare l’epilessia a scuola?

Può capitare che a scuola uno dei vostri bambini soffra di crisi epilettiche ed è fondamentale essere pronte a saper intervenire in maniera corretta e tempestiva. Il primo consiglio è seguire scrupolosamente il protocollo che vi fornirà l’azienda sanitaria ma è importante avere una buona conoscenza dell’epilessia e, fortunatamente, ho di recente avuto modo di partecipare ad un incontro di formazione promosso dal MIUR proprio su tale tematica. Ho deciso di riportarvi qui un breve sunto di quanto esposto dalla formatrice dott.ssa Laura Cecotti per favorire la più facile circolazione delle corrette informazioni ma attenzione a non ritenere quanto scritto una fonte ineccepibile. Non sono un esperta e vi riporto qui solo quanto appresso. Se volete maggiori informazioni o avete dei dubbi potete contattare la Lega Italiana contro l’Epilessia.

La crisi epilettica è un disturbo parossistico. È pertanto improvvisa e transitoria e può presentarsi secondo due modalità: l’assenza e il grande male. In genere l’epilessia è trattata attraverso una terapia mirata farmacologica quotidiana a cui può essere associata una terapia d’emergenza tramite farmaci a rapido assorbimento e rapida efficacia.

Come detto la crisi epilettica può presentarsi come assenza. In questo caso il bambino improvvisamente si arresta e non riesce a risponde agli stimoli. Al termine della crisi inoltre il soggetto ha una mancanza di ricordi di quanto gli è accaduto ma in genere questa tipologia di crisi ha una durata molto breve, in genere pochi secondi. Diversa è la crisi epilettica denominata grande male ed è anche quella più conosciuta a causa delle convulsioni ad essa associate. Il grande male è determinato da tre fasi e prende l’avvio con un “urlo” causato dalla respirazione forzata a glottide chiusa. In seguito il soggetto perde coscienza in modo totale e immediato a cui segue una contrazione muscolare e un arresto momentaneo della deglutizione, che causa la bava. Tali contrazioni portano successivamente alle ben conosciute convulsioni. Si tratta di scosse violente e ritmiche che coinvolgono sia gli arti inferiori che quelli superiori che risultano dapprima ravvicinate ed in seguito si diradano fino a scomparire. Al termine di questa fase il soggetto si trova in uno stato post critico ed il suo corpo lentamente cerca di riprendersi fino alla totale ripresa.

Come comportarsi nell’emergenza di una crisi epilettica? Quattro sono le regole fondamentali da osservare per agire correttamente:

  1. non perdere la calma. È importantissimo rimanere calmi perché l’agitazione e il panico sono cattive consigliere.

  2. evitare traumi alla persona. A tale scopo bisogna allontanare gli oggetti pericolosi e proteggere la testa del bambino ma attenzione è assolutamente proibito cercare di fermare o contenere le scosse, cercare di aprire la bocca, attuare manovre respiratorie e somministrare cibi e bevande. È consigliabile invece, se possibile, cercare di posizionare il bambino nella posizione laterale di sicurezza.

  3. osservare tempi e manifestazioni in quanto osservare e descrivere al medico quanto è accaduto nel corso della crisi può essere funzionale all’eventuale modifica e ridefinizione della terapia prescritta.

  4. seguire le regole del primo soccorso in caso di somministrazione del farmaco d’emergenza e per la cura di eventuali ferite riportate a causa delle scosse.

Al fine di rispettare queste poche regole è consigliabile che ci siano tre persone a seguire l’emergenza in quanto il primo si deve occupare del bambino per accudirlo, osservarlo e monitorare i tempi, il secondo deve chiamare il 112 e riferire quanto sta accadendo e infine la terza persona deve occuparsi di contattare i genitori per informarli della sopraggiunta crisi.

In genere è necessario somministrare al bambino un farmaco d’emergenza. Tale farmaco può essere sia in forma di micro clistere rettale sia come sedativo per bocca e la somministrazione deve avvenire in base ad un’autorizzazione dell’azienda sanitaria tramite richiesta formale dei genitori al dirigente scolastico e non necessita di competenze mediche. È da ricordare infine che il MIUR ha siglato con il Ministero della Salute delle raccomandazioni in materia di somministrazione di farmaci in orario scolastico. È consigliabile inoltre avere conoscenza delle linee guida alle epilessie aggiornate al 2018.

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