Parliamoci chiaro e partiamo da un principio base: la vita alla Scuola dell’Infanzia non potrà mai essere rimpiazzata dalla scuola a distanza. Nonostante ciò la Didattica a distanza continua a varcare la soglia delle nostre scuole e forse tutti noi abbiamo bisogno di fare un check e ritrovare la giusta via per fare scuola.
Sono trascorsi quasi due anni da quando il nostro modo di fare scuola ha subito, forzatamente, una sua parziale denaturazione e ancora oggi ci troviamo a dover affrontare periodi lunghi o corti di distanziamento tra noi ed i nostri bambini con le loro famiglie. Ancora oggi molti di noi vivono con fatica ed esasperazione la didattica a distanza e agognano il ritorno alla normalità. Cerchiamo allora di trovare del buono da questa situazione, facciamo emergere le nostre competenze e il nostro valore di insegnanti ed educatori, dimostrando come l’agire educativo e la componente affettiva che caratterizzano il nostro lavoro sono forti e tenaci e possono superare la distanza che ci viene imposta in questo periodo.
Facciamo innanzitutto un po’ di chiarezza sulla didattica a distanza per quanto riguarda la Scuola dell’Infanzia e quindi la fascia 3-6 anni. Nel 2020 il Miur ha fatto proprie le indicazioni proposte in un documento pedagogico dalla Commissione nazionale per il sistema integrato zerosei evidenziando come nella Scuola dell’Infanzia “l’aspetto più importante è mantenere il contatto con i bambini e le famiglie”. Nasce in questo documento il termine di LEAD, Legami Educativi A Distanza, e la definizione chiara e concreta delle modalità di interazione da attuare ed i ruoli attivi delle figure adulte che ruotano attorno al mondo dei bambini. Partiamo dai ruoli di ciascun attore: ai genitori viene richiesto un ruolo attivo e collaborativo maggiore rispetto alla scuola in presenza mentre a docenti ed educatori viene chiesto di valorizzare il loro ruolo attivo e sensibile al confronto in un ottica di costante progettazione e revisione delle attività proposte. Già, perché le attività vanno ricalibrate tenendo in considerazione il setting familiare in cui si trovano i bambini, le specificità di ogni singolo alunno e le diverse modalità di interazione che si possono mettere in campo per tenersi in comunicazione con le famiglie.
Passiamo al lato pratico della LEAD: come organizzarla? E’ fondamentale principiare, per una buona programmazione, dai nostri utenti finali, bambini, prediligendo modalità audiovisive, interattive e che prevedano il lavoro a piccolo gruppo per valorizzare i singoli e rendere le situazioni quanto meno possibili caotiche. Distinguiamo allora le modalità tra sincrone che si svolgono in diretta tramite videochiamate e asincrone dove i bambini possono avere a disposizione video o audio creati dall’insegnante con proposte di attività da svolgere a casa in maniera giocosa. Alcuni consigli pratici a riguardo:
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calendarizzate gli incontri per favorire la partecipazione delle famiglie. Ricordatevi che i genitori avranno non solo da seguire, per quanto possibile, gli incontri con voi ma avranno da far convivere anche la normale gestione familiare con gli impegni lavorativi e magari anche quelli didattici di altri fratelli o sorelle frequentanti la scuola dell’obbligo. Un piano orario e settimanale degli incontri sarà sicuramente ben accetto.
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Organizzate gli incontri sincroni a piccoli gruppi, magari per fascia d’età, così da poter calibrare le proposte in funzione alle abilità e conoscenze del singolo gruppo. Pensate però anche a degli incontri che coinvolgano tutte le tre fasce d’età contemporaneamente così da permettere ai bambini di potersi vedere nuovamente riuniti, seppur a distanza, mantenendo così il valore del gruppo classe.
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Gestite gli incontri sincroni secondo i tempi attentivi dei bambini. Videochiamate di 30 minuti circa possono risultare funzionali per tutte e tre le fasce d’età e possono essere eventualmente prolungate con i bambini grandi, se loro ne sentono la necessità e dimostrano interesse e voglia di fare rispetto alla proposta oggetto dell’incontro.
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Predisporre per le attività asincrone video e/o audio di breve durata (max 10 minuti) nei quali proporre la lettura di una storia o la proposta di un’attività laboratoriale fornendo ai bambini tutte le indicazioni necessarie ad essere quanto più possibile autonomi nel metterla in atto e con materiali facilmente reperibili in casa.
Se riorganizzarsi può sembrare semplice ben più complesso può essere riprendere a svolgere le attività sincrone, parlo per esperienza personale. Riprese le sane e valide vecchie abitudini di didattica in presenza, essere catapultati nuovamente nel mondo, in parte alienante, della didattica sincrona non è così rapido ed intuitivo, nonostante l’esperienza pregressa. Ecco perché ho pensato di lasciarvi alcune proposte pratiche per la LEAD in videochiamata per chi cerca suggerimenti o altri spunti, sentendosi straniato da questa ripresa obbligata dalle circostanze.
Attività per il gruppo classe e per tutte le fasce d’età:
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Le routine. Vi consiglio di mantenere, per quanto vi è possibile, le routine della mattina come l’appello, l’osservazione del meteo, la ripetizione dei giorni della settimana e di tutte quelle pratiche che mettete in campo ogni mattina. Questo permette ai bambini, seppur a distanza, di vivere una situazione educativa già conosciuta che li può mettere a proprio agio se devono affrontare per la prima volta la scuola al pc e la distanza dal contesto scolastico. Proporre le routine nasce quindi di ritrovare una zona comfort in un contesto atipico casalingo. Anche i bambini più spaesati, con il supporto dei genitori, ritroveranno così non solo la serenità di vedere la propria insegnante ma anche la tranquillità di non dover affrontare l’ignoto ma qualcosa di ben conosciuto.
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La lettura: l’ascolto della lettura di un albo illustrato, sia esso collegato o meno alla programmazione, è sempre un’ottima proposta. Gli albi illustrati portano i bambini in un mondo immaginario che coinvolge, stimola la fantasia, crea un momento di condivisione anche con l’adulto che hanno accanto. A livello didattico ed educativo la lettura di storie rappresenta anche a distanza una modalità di promozione di competenze legate all’ascolto, la comprensione e l’attenzione.
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Attività motorie semplici: ben sappiamo quanto sia difficile rimanere fermi per i bambini che, per natura, sono sempre in movimento. Stazionare davanti al pc risulta veramente complesso ed ecco perché proporre attività motorie semplici può risultare una scelta efficace. Potete proporre sia le attività che usate fare a scuola, considerando sempre il contesto che il singolo bambino ha e che voi visualizzate nello schermo, o proporre giochi due giochi che sicuramente conoscerete: il gioco dello specchio, connessione permettendo, e il gioco degli animali, sia nominati verbalmente sia attraverso i versi. Con questi due semplici giochi avrete modo di promuovere nei bambini le skills motorie di base, lavorare sulla capacità di imitazione e riproduzione di movimenti e lavorare sull’associazione sonora del verso dell’animale e il suo movimento. Potete eventualmente proporre un upgrade proponendo la lettura di albi illustrati che promuovono la motricità. Alcuni esempi sono: “Dalla testa ai piedi” di Eric Carle, “Pandino cosa fa?” e “Panda e Pandino cosa fanno?” di Satoshi Iriyama e “La ginnastica degli animali” di Elisa Mazzoli e Michela Gastaldi. Con questi albi illustrati avrete così modo di sviluppare l’educazione corporea dei bambini e la capacità di ascolto.
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La caccia al tesoro: un gioco semplice ed intuitivo che, se ben gestito, promuove una miriade di abilità e troverà sicuramente una calorosa accoglienza nei vostri bambini. Le variabili sono molte e qui vi segnalo solo alcune delle molte possibilità di attuazione. La modalità più semplice è sicuramente quella di ricerca dell’oggetto richiesto, con la possibilità di implementare la difficoltà di gioco proponendo ricerche legate a colori, forme, specificità d’uso o altre caratteristiche sensoriali o di grandezza. Con questa modalità potete coinvolgere direttamente i bambini nella proposta di oggetti dirigendo in modo calibrato la turnazione dei bambini che si sentiranno così protagonisti attivi del gioco e saranno responsabilizzati dal compito di dare “la consegna” ai compagni. Altra modalità, leggermente più complessa, è quella basata sul principio dell’osservazione. Potete proporre la ricerca di oggetti di cui si fa scoprire man mano la sagoma o la foto facendola entrare all’interno dell’inquadratura oppure disegnando ai bambini l’oggetto, su foglio di carta o con il supporto di app o programmi di disegno. In questo modo i bambini avranno quindi anche la difficoltà di dover osservare con attenzione cosa apparirà per non rischiare di sbagliare l’oggetto della ricerca. Ultima proposta, ma ben più complessa e adatta al gruppo dei bambini più grandi, è la ricerca degli oggetti in base alla proposta di semplici indovinelli. La caccia al tesoro è dinamica, interattiva e coinvolgente e trovo sia funzionale anche per promuovere alcune soft skills come l’autonomia, dovendo i bambini trovare gli oggetti senza l’aiuto dell’adulto che ha a fianco, la gestione ottimale delle informazioni, organizzando la propria ricerca secondo le informazioni ricevute e il contesto in cui effettuare la ricerca e raggiungere così l’obiettivo, e infine il problem solving, dovendo talvolta trovare delle soluzioni alternative che vadano a risolvere il problema di trovare un oggetto simile a quello richiesto che invece non è presente o disponibile a casa.
Attività dedicate al piccolo gruppo per fascia d’età:
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Dettato grafico: è un’attività facilmente proponibile ai bambini di 4 e 5 anni ed è necessariamente una proposta fattibile esclusivamente in piccolo gruppo. Le modalità possono essere diverse ma seguono un medesimo principio: disegnare seguendo delle indicazioni, siano esse fornite nel corso della narrazione di un breve racconto o dettate dai vari bambini che partecipano all’incontro. In questo modo i bambini hanno la possibilità di interagire tra loro, esercitare le proprie capacità grafiche e promuovere l’ascolto e la comprensione.
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LEAD e STEM: l’idea è di cogliere l’occasione dell’utilizzo obbligato del pc o del dispositivo mobile per fare approcciare i bambini alle nuove tecnologie. È naturale che questo sarà un gioco prettamente riservato al gruppo dei 5enni con l’iniziale supporto genitoriale ma l’intento è di far comprendere le modalità di utilizzo del sistema alla base delle videochiamate. I bambini avranno modo, giocando, di imparare l’uso del microfono, il significato di inquadratura e il campo d’azione della webcam oltre all’utilizzo del mouse nel caso dell’uso del pc. Obiettivo è di rendere i bambini autonomi nell’uso del mezzo attraverso un ‘esperienza ludiforme. Sarà compito dell’insegnante, attraverso il gioco, fornire le giuste indicazioni che permettano ai bambini di mettersi alla prova e fare esperienza concreta.
Un piccolo bonus conclusivo: per far comprendere ai bambini lo scorrere del tempo a casa e valutare quanti giorni mancano alla fine della didattica a distanza vi consiglio l’uso rivisitato delle mood tracker che spiccano nei bullet journal. Si tratta di adeguare un’immagine e suddividerla in un numero di zone da colorare equivalente ai giorni di didattica a distanza prevista. Ogni giorno andrà colorata quindi una zona secondo indicazioni precise o a libera interpretazione fino a conclusione del disegno colorato. Scegliete immagini semplici e accattivanti, suddividetele in zone quanto più possibile logiche ed inviate poi ai genitori, secondo le modalità di comunicazione convenute, il file da stampare in modo che agli incontri previsti per il gruppo classe alcuni minuti vengano dedicati alla colorazione della zona specifica della giornata. Ai bambini sarà funzionale per visualizzare in un’occhiata se mancheranno tanti o pochi giorni al rientro della scuola creando una dolce attesa.
Queste proposte sono attività semplici e concretamente testate che sono risultate interessanti e ben accolte dalle mie stelle. Aspetto ora da voi suggerimenti, nel box dei commenti, per far trascorrere le ore di LEAD in maniera serena ed educativamente costruttiva, perché credo fermamente nel valore della condivisione e del mutuo aiuto e sono convinta che insieme possiamo affrontare la scuola a distanza con maggior tranquillità e consapevolezza.